Il giorno 19 maggio gli alunni delle classi prime della scuola secondaria, nell’ambito del progetto “Legalità e prevenzione al bullismo”, hanno avuto la possibilità di incontrare l’atleta paralimpico di sci nautico Daniele Cassioli, vincitore di 22 titoli mondiali e 25 titoli europei. Daniele, cieco dalla nascita, dopo aver raccontato la sua vicenda umana e sportiva, ha risposto alle domande degli alunni. Ecco alcune riflessioni dei ragazzi, emerse dopo l’incontro.
“L’atleta ci ha parlato come se la sua cecità non fosse niente in confronto alla vita e allo sport. Si è rivolto a noi senza timore di essere giudicato, come se il suo ostacolo non esistesse. Questo incontro mi ha insegnato ad accettarmi così come sono, senza timore di essere giudicata”. Arianna 1A
“Quando ho incontrato Daniele mi sono molto emozionata, un uomo cieco che realizza i suoi sogni e supera le sue paure mi ha fatto capire che non bisogna mai arrendersi e chiunque può realizzare i propri sogni”. Nadia 1A
“L’osservavo, perché incuriosito dalla sua vita; più raccontava i suoi successi, più lo guardavo con ammirazione per la sua forza, la sua tenacia e il suo sorriso. Era la prima volta che incontravo una persona cieca da vicino. Quante cose diamo per scontate. Daniele mi ha insegnato ad andare oltre i nostri limiti. Per me lui è una grande persona!” Alberto 1B
“Cassioli è una grande fonte di ispirazione; lui ride e scherza sempre, cosa che persone vedenti non fanno. Spero che continui a sorridere per tutta la vita e che riesca a realizzare tutti i suoi sogni perché persone come lui sono davvero speciali”. Emma 1B
“Daniele mi ha fatto riflettere su una questione molto importante: quante volte ci è capitato di trattare in modo differente una persona diversa da noi? L’atleta ci ha detto che, involontariamente, sarà capitato a molti, ma di ricordarci d’ora in poi che le diversità sono i pregi della vita. Grazie a lui ora so che se siamo tutti diversi, unici e il mondo è più bello” Martina 1C
“Mi è piaciuto molto che sia riuscito ad affrontare meglio la vita grazie allo sport. Mi ha fatto riflettere sul fatto che, come succede anche a me, lo sport aiuta quando si è giù di morale. Penso che Daniele sia un campione sia nello sport che nella vita” Luca 1C
“Mentre Daniele parlava mi venivano in mente tutte le volte in cui mi sono lamentata di qualcosa, un dolore, una difficoltà, o qualche genere di disagio, magari prodotto dalla pigrizia, e pensavo invece a lui, come altri, che hanno dei veri disagi e non lo fanno notare”. Gaia 1D
“L’atleta ci ha detto che, secondo lui, tutti i bambini ciechi dovrebbero avere la possibilità di praticare sport fin da piccolissimi. Quando in una famiglia nasce un bimbo cieco molto spesso si smette di sorridere e ci si concentra solo sulla disabilità, Questo problema che Daniele definisce il vento contro può invece diventare l’occasione della vita e ognuno di noi, che abbia o no una disabilità, deve cercare la propria felicità” Rachele 1F
“Daniele, nonostante la sua cecità, è felice, felice di raccontare la sua storia ed è fiero di se stesso. Le persone a volte non capiscono che vedere, sentire, parlare, muoversi, sono cose stupende che purtroppo non tutti hanno. Secondo me bisognerebbe valorizzare di più questo concetto ed essere più entusiasti di quello che si possiede. Il bicchiere va guardato sempre mezzo pieno!” Luca 1F
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