ACCOGLIENZA DEI BAMBINI BIELORUSSI – SCUOLA B. MUNARI
Sono passati 10 anni dalla prima accoglienza dei bambini bielorussi.
Nel tempo il progetto, nato inizialmente dalla Parrocchia san Leone Magno, si è allargato interessando un po’ tutta la zona che va dal Quartiere Feltre fino a Rimembranze di Lambrate.
I bambini arrivano in Italia all’inizio di Ottobre e ripartono alla fine del mese. Vengono sempre accompagnati da due adulti: una è l’insegnante, l’altra l’interprete.
Negli anni è cresciuta sempre di più l’esigenza di fare qualcosa per aiutare questa popolazione, soprattutto quella che vive nei villaggi, abbandonata da tutti e lasciata al suo destino. Un destino di povertà e fatica, peggiorato dal fatto di vivere su una terra contaminata.
Vivono in case povere, perse nel nulla, senza bagno, a volte senza neanche un rubinetto in casa per l’acqua. Chi ha l’acqua di solito è solo fredda e d’inverno la temperatura scende anche fino ai meno 30 gradi.
Fuori dalla casa c’è sempre un orto, per avere qualcosa di più da mangiare ma la terra è contaminata e quindi anche i suoi prodotti. Loro non ci fanno più caso…certo, come potrebbero vivere pensando che a ogni boccone si avvelenano?
Questi bambini allontanandosi per un mese da cibo e ambiente contaminato possono stare meglio, diminuire i rischi di gravi malattie, vedere che esiste un altro mondo, dove in famiglia c’è serenità, dove i genitori non si ubriacano per la disperazione, dove i bambini hanno le attenzioni che meritano e non devono crescere troppo in fretta, dove si vivono rapporti sociali belli, nella speranza che questa esperienza li porti a cambiare la loro vita adulta.
Qualcuno di loro c’è già riuscito
La scuola “B. Munari” di via Feltre, in questi anni ha accolto bambini bielorussi, offrendo loro un’aula dove svolgere le lezioni. Frequentano la scuola dalle 8.30 alle 16.15 e incontrano a turno tutte le classi (tranne le prime). Le insegnanti hanno sempre, con tanta disponibilità, organizzato giochi e attività dove i loro bambini potessero conoscere e lavorare insieme a questi nuovi amici. Anche la mensa è un momento importante d’integrazione, infatti, mangiando insieme sullo stesso tavolo dei compagni italiani, si sentono parte del loro gruppo, senza differenze di lingua e di cultura.
Quando arrivano da noi, i ragazzi di quinta preparano l’accoglienza in palestra, e quando partono sono i bambini bielorussi che mettono in scena per noi un piccolo spettacolo per ringraziarci.
E’ un momento sempre commovente perché tra abbracci, pianti e scambi di doni ci si saluta con la speranza di rivedersi l’anno prossimo.
POMERIGGIO DEI BAMBINI BIELORUSSI ALLA SCUOLA PRIMARIA E. FERMI
Quest’anno due famiglie della scuola primaria E.Fermi di via Carnia hanno ospitato due bambini bielorussi e così è nata l’idea di un pomeriggio a scuola, nelle classi dei bambini ospitanti (3^B e 3^C). E’ stato un momento allegro, intenso, emozionante: tutti i bambini si sono preparati studiando la canzone “Mille voci, una voce”: i nostri alunni nella traduzione italiana, i bambini bielorussi nella versione originale in russo. E’ stata poi quindi una gioia cantare insieme, ognuno nella propria lingua; i bambini poi si sono divisi in gruppi e hanno preparato insieme dei cartelloni che rappresentavano il testo della canzone. Poi abbiamo contato tutti insieme da 1 a 10 in italiano e in russo e poi…in tutte le altre lingue presenti nelle nostre classi. ..è stata una festa sentire tante lingue diverse e percepire che, al di là delle differenze, è possibile stare insieme!
Ecco alcuni pensieri scritti dai bambini che hanno partecipato a questa iniziativa:
“Sono venuti nella nostra scuola perché uno di loro era il “nostro” bambino”
“Mi sono stupito perché non avevo mai sentito la lingua russa”
“Mi sono emozionato, volevo che restassero per sempre e mi sono stupito perché sapevano un po’ l’italiano”
“Quando sono arrivati li abbiamo salutati dicendo in coro “Benvenuti”, poi abbiamo cantato e abbiamo disegnato le parti della canzone…però senza parlare!”
“Mi è piaciuto che tutte le persone cantavano, alcune in italiano, altre in russo”
“E’stato un pomeriggio speciale perché ho imparato una nuova lingua”
“Mi ha colpito quando abbiamo cantato la canzone perché cantavamo tutti insieme nonostante le lingue diverse”
“Io mi sono divertita perché abbiamo contato in tante lingue”
“E’ stato bello perché ho imparato un po’ di parole nuove”
“Alla fine ci hanno dato una farfallla di carta come ricordo”
“Mi ha colpito quando una bambina bielorussa ha cantato in italiano”
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